- 1 Dall'analogico al digitale
- 2 Il digitale: vantaggi e svantaggi
- 3 Come sono fatte
- 4 Quale tipo di cavo scegliere?
- 5 Che uso farne
- 6 Per chi sono consigliate?
Negli ultimi anni si è assistito a un vero e proprio cambiamento in termini di attrezzature digitali e analogiche. La tendenza è quella di mandare in pensione il drive ottico rottamando l’attacco USB classico in favore di quello digitale. In questo articolo vedremo di fare chiarezza sulle differenze tra una cuffia digitale e una cuffia analogica, analizzando i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le soluzioni.
Dall’analogico al digitale
Una delle rivoluzioni che più ha caratterizzato il periodo 2017-2018 è stata la rimozione del jack audio da 3.5 mm negli smartphone. La svolta epocale è stata sicuramente segnata da Apple, la prima azienda, tra i colossi, a presentare un nuovo dispositivo senza il jack audio, una rimozione fondamentale affinché fossero introdotte caratteristiche come l’impermeabilità e l’audio stereo. La nota azienda è stata subito seguita da altri brand, lasciando spazio all’opposizione di alcune aziende che continuano invece a presentare smartphone con il jack da 3.5 mm.
La nuova porta può trasmettere carica elettrica al dispositivo e consente anche il trasferimento di dati da smartphone a PC o da smartphone a smartphone, e infine permette output video e output audio. Non è un caso se sempre più aziende hanno abbandonato le vecchie tipologie di porte per adottare l’USB.
Il digitale: vantaggi e svantaggi
Le cuffie digitali, rispetto a quelle analogiche, hanno i loro vantaggi. Innanzitutto, si riesce a ottenere un efficiente sistema di riduzione del rumore. Inoltre, cosa da non sottovalutare, l’USB può veicolare audio sia in formato digitale sia in formato analogico, anche se questa opzione non sia supportata da tutti i prodotti. Tra i vantaggi di avere un’uscita audio digitale come quella fornita dall’USB c’è la possibilità di realizzare cuffie di eccellente qualità. Sotto alcuni aspetti possiamo tranquillamente dire che il jack è la soluzione più comoda per le cuffie e gli auricolari.
Molti concordano sul fatto che ci troviamo davanti a un connettore vecchio che occupa anche molto spazio, soprattutto in termini di spessore, ma resta il fatto che in tutti questi anni non si è pensato a un connettore che potesse in qualche modo sostituire il jack, mantenendo la sua essenza universale. Da considerare poi anche il discorso fragilità: un cavo USB è molto più fragile di un cavo audio analogico che comunque, in caso di rottura è più semplice da sostituire. Resta la soluzione wireless, con il bluetooth che può tranquillamente veicolare un segnale audio anche con una buona qualità, ma le cuffie valide costano un bel po’ e agli audiofili la soluzione senza fili potrebbe non piacere.
Questo porta, infatti, a un altro problema: a parità di prezzo, un paio di cuffie wireless ancora non hanno la qualità di un paio di cuffie cablate. Ecco perché molte persone, più legate alla qualità che alla comodità, ancora prediligono una connessione con cavo. Se fate parte di questa categoria di persone saprete accettare il compromesso di scegliere se ascoltare musica o caricare il telefono, visto che non è possibile fare entrambe le cose contemporaneamente.
Come sono fatte
Un adattatore comunque, è scomodo e non si trova facilmente, inoltre una cuffia digitale costa di più e soprattutto i modelli si contano sulla punta delle dita: se oggi esistono migliaia di cuffie con jack audio di ogni livello e qualità, le cuffie digitali a filo sono meno di una decina e non costano certo poco. Ma anche ammesso che i produttori iniziassero a produrre cuffie con connettore USB, c’è il problema inverso: oltre agli smartphone, che dispositivi nel mondo ci sono pronti ad accettare una cuffia con connettore USB? Sui televisori c’è ancora il jack, nei braccioli degli aerei c’è il jack, su videocamere e fotocamere c’è il jack, sulle console portatili c’è il jack. E il jack per questi milioni di dispositivi basta e avanza: deve solo trasportare un segnale audio, senza altre pretese.
Nonostante la migliore resa qualitativa rispetto alle cuffie con jack, vista la modernità dello standard usato per il connettore, esiste un vero e proprio problema che affligge questo nuovo tipo di cuffie. Sembra una banalità, ma sul mercato ci sono pochi modelli di cuffie digitali, nonostante la domanda di cuffie cablate non sia comunque bassa.
Quale tipo di cavo scegliere?
Esistono cuffie tradizionali che si possono collegare a computer, smartphone, televisori ecc. esclusivamente mediante l’utilizzo di un cavo, e cuffie wireless che invece funzionano senza fili. Le cuffie digitali appartengono alla macro-categoria delle cuffie con cavo, e possono utilizzare:
- Il tradizionale cavo da 3,5 millimetri (il cosiddetto mini-jack),
- USB per i PC,
- USB Type-C per gli smartphone e
- Lightning per i dispositivi mobili Apple.
Le cuffie wireless, invece, si basano su varie tecnologie: cuffie infrarossi che sono molto economiche ma hanno un raggio d’azione piuttosto limitato, cuffie a radiofrequenza (RF) che hanno un raggio d’azione fino a 100 metri, offrono una buona qualità audio ma sono più soggette a interferenze e cuffie Bluetooth che attualmente la fanno da padrone. Non sono economiche come quelle a infrarossi o a radiofrequenza ma hanno il vantaggio di funzionare con computer, smartphone, tablet e altri device senza necessitare di ricevitori esterni. La qualità audio è generalmente buona, ma ovviamente le cuffie con cavo riescono a offrire ancora qualcosina in più.